Matteo Fato - Monologhi al telefono di Donatella Giordano

Nel corso dell’intervista, Matteo Fato risponde ad alcune domande relative alla sua praticapittorica. Attraverso la citazione di una frase del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein,l’artista riflette sull’opportunità che la pittura gli offre, perché rallenta il ritmo delle sueriflessioni. In questa direzione il ritratto rappresenta uno strumento di conoscenza cheracconta ricordando la sua prima esperienza con questo genere pittorico, iniziata conl’osservazione di un’opera di Antonello da Messina, l’Ignoto Marinaio. La riflessione sisposta sul luogo dell’arte e sull’importanza delle Accademie: “L’Accademia di Belle Arti èun luogo dove si ha la possibilità di inseguire il sogno dell’inutile, perché l’arte è unameravigliosa inutilità di cui l’uomo ha bisogno”. Dopo una piccola parentesi sulla nascitadelle idee e sulla definizione dei suoi titoli, l’artista descrive il ruolo dei suoi stracci con lepuliture dei pennelli, considerati come la chiusura del pensiero del quadro.Registrata integralmente al cellulare, l’intervista con Donatella Giordano è stata editatadiventando un monologo ricco di spunti e riflessioni.Troverai altri contenuti su Instagram: @monologhialtelefono.artribune

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